Il Parlamento europeo ha deciso che l’USB di Tipo-C diventerà il formato di presa universale per la ricarica di tutti i dispositivi mobili di piccola taglia nei paesi dell’Unione entro la fine del 2024. I computer seguiranno nel 2026.
È fatta! Lo scorso 4 ottobre, il Parlamento europeo ha approvato a Straburgo la direttiva sui caricabatteria universali per apparecchi elettronici, con una maggioranza schiacciante, di 602 voti a favore, 13 contrari e 8 astensioni. A partire dalla fine del 2024, tutti i dispositivi mobili venduti nell’Unione Europea (smartphone, tablet, e-reader, fotocamere, lettori audio portatili, altoparlanti portatili, console di gioco, tastiere e mouse e altri ancora) dovranno essere dotati di almeno una porta USB-C per la ricarica elettrica. Questa nuova regolamentazione sarà applicata anche ai laptop con potenza inferiore o uguale a 100 W, ma solamente a partire dall'inizio 2026. In questo modo i produttori avranno a disposizione alcuni mesi per adattare i sistemi di alimentazione alle capacità dello standard USB-C. Per il momento, gli smartwatch non verranno considerati a causa della loro dimensione compatta.
Si tratta di un’eccellente novità per i consumatori, che non dovranno più destreggiarsi tra caricatori in molteplici formati - in particolare i connettori tanto cari ad Apple - come per il pianeta, in quanto questo regolamento eviterà l'immenso spreco di prodotti elettronici dovuto alla perdita o sostituzione dei prodotti stessi. Secondo un articolo pubblicato da Bloomberg, i cittadini europei buttano via circa 11.000 tonnellate di caricatori inutili all'anno, ovvero l'equivalente di 250 milioni di euro.
In teoria, un alimentatore con una o più uscite in formato USB-C sarà sufficiente per caricare qualsiasi dispositivo, purché la sua potenza sia adatta. Per questo i parlamentari europei hanno approvato il caricatore universale, indipendente da marche e tipologie di prodotti. Inoltre, una disposizione dell'accordo, applicabile anche dal 2024, prevede che il consumatore debba avere la scelta di acquistare il proprio dispositivo con o senza caricatore. Inoltre, la ricarica rapida dovrà essere adattata per evitare che venga limitata se utilizzata con un dispositivo di una marca diversa. Possiamo quindi caricare un dispositivo alla stessa velocità con qualsiasi caricatore compatibile. Ovviamente le nuove regole non riguarderanno i prodotti immessi sul mercato prima della data di applicazione.
La legge è passata dopo una prima proposta lanciata a giugno, come spiegato in conferenza stampa da Alex Agius Saliba.
L'accordo raggiunto dal Parlamento Europeo e dal Consiglio il 7 giugno segna la fine di un vecchio progetto. Già nel 2009 la Commissione Europea aveva voluto promuovere l'adozione del formato micro-USB per i caricatori dei dispositivi mobili. Nel settembre 2021 i parlamentari hanno presentato un nuovo testo volto a rivedere la direttiva sulla messa a disposizione sul mercato delle apparecchiature radio.
Purtroppo affinché venga messo in atto questo cambiamento, che agisce come una vera e propria rivoluzione, bisognerà attendere ancora un po'. Tutti i produttori di prodotti elettronici dovranno infatti adottare massicciamente questo formato (fortunatamente già molto diffuso). I 40 mesi che l'Europa concede loro per adattarsi dovrebbero essere più che sufficienti.
Il ritardo verrà utilizzato anche dai consumatori per familiarizzare con le piccole complessità di USB-C. Anche se questo formato standardizzato ha l'immenso vantaggio di essere pratico – a differenza di altri formati USB puoi inserire un connettore maschio in una presa femmina senza preoccuparti della direzione – sono presenti molte differenze nelle sue molteplici varianti. Apparsa nel 2014 con lo standard USB 3.0, USB Type-C, questo è il suo nome completo, può infatti veicolare vari segnali corrispondenti a vari usi – Power Delivery per l'alimentazione, DisplayPort per audio e video, Thunderbolt, ecc. Ma è soprattutto, lo standard che è stato successivamente declinato con sottoversioni che hanno portato a grande confusione: USB 3.1, USB 3.1 Gen 1, USB 3.2 Gen 1, USB 3.2 Gen 2x2, USB 3.2 Gen 2. Tutto è in mano ai produttori e commercianti che dovranno impegnarsi per chiarire le compatibilità e le possibilità di cavi e caricatori migliorando la loro etichettatura per guidare gli utenti.
Solo Apple ha il muso lungo, costretta ad abbandonare il suo famoso connettore Lightning, utilizzato in particolare sui suoi iPhone e iPad. Ma l'azienda Apple ha il tempo e i mezzi per allinearsi senza mettere a rischio la sua salute finanziaria, anche se ciò significa ridurre i vantaggi della sua tecnologia. "Questo regolamento soffocherebbe l'innovazione invece di incoraggiarla e danneggerebbe i consumatori in Europa e nel mondo", ha affermato Apple all'epoca. "Continuiamo a temere che una severa regolamentazione che impone un tipo di connettore soffochi l'innovazione invece di incoraggiarla, il che alla fine danneggerà i consumatori in Europa e nel mondo", ha continuato il gruppo citato dall'agenzia Reuters. "Più di un miliardo di dispositivi Apple incorporano un connettore Lightning. Vogliamo essere sicuri che la nuova legislazione non causerà l'invio di cavi non necessari e non renderà questi dispositivi obsoleti", ha poi insistito il produttore. Si può stare tranquilli, Apple avrà tempo, come gli altri, per adeguarsi alla nuova normativa e adottare questo standard, già diffuso nel mondo Android. E, per i vecchi dispositivi, sarà ancora possibile utilizzare gli adattatori Lightning-USB-C che si trovano a pochi euro presso molti rivenditori.
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