Vengono detti «Knowledge Management» (sigla KM, in italiano management delle conoscenze o management attraverso le conoscenze) i metodi e gli strumenti software che permettono di identificare, capitalizzare le conoscenze aziendali soprattutto per organizzarle e diffonderle.
Distinguiamo generalmente le conoscenze tangibili (dette anche conoscenze esplicite) dell'azienda, contenute nel database oppure in tutti i documenti cartacei e elettronici, dalle conoscenze tacite (dette anche conoscenze intangibili) composte dalle conoscenze, dal know-how e dalle competenze dell'insieme dei dipendenti (si parla anche di «capitale immateriale»). La performance di un'azienda dipende direttamente dalle competenze lavorative, dall'esperienza e dalle conoscenze strategiche individuali, ma esse sono raramente condivise con tutti.
Sono effettivamente le risorse umane a fare la forza, la reattività e il dinamismo di un'azienda, o più esattamente il lavoro sinergico delle differenti persone. Il termine Intelligenza collettiva, sempre più usato nella letteratura, ben evidenzia il fatto che il buon funzionamento dell'azienda dipenda fortemente dalla capacità di disporre al momento giusto della buona informazione.
D'altronde, con lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, lo scoglio però può essere la "sovrinformazione" (talvolta qualificata come inquinamento informativo o anche disturbo testuale): «troppe informazioni uccidono l'informazione».
L'obiettivo del progetto di gestione della conoscenza è quindi di identificare, di capitalizzare e di valorizzare il capitale intellettuale dell'azienda coinvolgendo tutto il personale.
Il progetto di gestione delle conoscenze si articola in 5 fasi, spesso conosciute con il termine di «circolo virtuoso della gestione delle conoscenze»:identificazione delle conoscenze;
conservazione delle conoscenze; valorizzazione delle conoscenze; creazione e la condivisione delle conoscenze; aggiornamento delle conoscenze:
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