Google ha deciso di far spazio sui suoi server. Il gigante americano eliminerà gli account Gmail considerati inattivi, indirizzo e-mail e contenuti inclusi. Continua a leggere per sapere come avverrà la rimozione degli account inattivi Google.
Google inizia le pulizie di primavera, per far spazio nei suoi server. Com’è noto, da diversi anni il gigante informatico americano rimuove i dati degli account inattivi da due anni, senza toccare l’account. Tuttavia, l’azienda ha deciso aggiornare i termini d’utilizzo dei suoi servizi e passare alla rimozione degli account inattivi Google. Come annunciato in un post sul suo blog, pubblicato lo scorso 16 marzo: “A partire da quest’anno, se un account Google non è stato utilizzato o connesso da almeno due anni, potremmo eliminare l’account e i suoi contenuti, come anche quelli di Workspace (Gmail, Docs, Drive, Meet, Calendar), di YouTube e Google Foto”.
L’azienda di Mountain View ha inoltre ricordato che questa misura verrà applicata “lentamente e con le giuste precauzioni” a partire da dicembre 2023, con un “approccio progressivo”, cominciando dagli account che non sono mai stati utilizzati dalla loro creazione. Naturalmente si applicherà soltanto agli account gratuiti e non a quelli creati da un’azienda o da una scuola.
L’azienda statunitense vuole comunque rassicurare gli utenti, affermando che questi non corrono il rischio di trovare il proprio account eliminato da un giorno all’altro. Prima di passare alla rimozione degli account inattivi Google, gli utenti riceveranno diverse notifiche, con mesi di anticipo, sia all’indirizzo da eliminare, sia a quello di recupero (se presente). Ricorda che una volta eliminato un account non sarà più possibile crearne uno identico.
Per essere sicuro che il tuo account venga considerato come attivo, dovrai connetterti almeno una volta ogni due anni. Esistono diversi modi per mostrare segni d’attività:
L’azienda di Redmond ha giustificato questa decisione parlando di ragioni di sicurezza. Secondo Google, infatti, se gli account vengono utilizzati per un lungo periodo, sono più vulnerabili e hanno più probabilità di essere stati compromessi. Infatti, questi posseggono spesso vecchie password, già utilizzate in altri siti, che possono essere già state rubate da hacker. Inoltre, secondo un proprio studio interno, gli account abbandonati hanno molte meno probabilità (circa 10 volte meno) di beneficiare dell’autenticazione a due fattori, rispetto agli account attivi. Una volta compromessi, questi possono essere utilizzati per rubare l’identità, per campagne di phishing o per la diffusione di malware.
Google consiglia quindi di scaricare ed esportare i propri dati su altre piattaforme, utilizzando la funzione Takeout. Inoltre, gli utenti possono anche utilizzare il gestore di account inattivi, per decidere cosa fare se il proprio account è inattivo per almeno 18 mesi: inviare i dati a contatti fidati, impostare una risposta automatica alle e-mail o eliminare l’account. Per fare ciò basta consultare questa pagina e seguire le istruzioni.
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