Google cerca di dare più controllo agli utenti dei dispositivi Android grazie alle nuove regole per il Google Play. Da adesso le app permetteranno di eliminare facilmente l’account utente e tutti i dati ad esso collegati. Continua a leggere per saperne di più.
Google continua a facilitare la vita degli utenti Android. Il gigante di Mountain View ha infatti recentemente rilasciato una funzione che permette di trasferire file e dati tra Android e Windows, chiamata Nearby Share, ma anche un’opzione che consente di scaricare la stessa app su più dispositivi Android allo stesso tempo. Adesso l’azienda ha intenzione di migliorare ulteriormente la privacy e la sicurezza dei dati degli utenti. L’anno scorso, infatti, aveva reso obbligatoria l’opzione Sicurezza e dati, vincolando gli sviluppatori a indicare sul Google Play i dettagli dei dati raccolti dalle loro applicazioni.
Adesso Google vorrebbe “garantire agli utenti più trasparenza e controllo sui dati del proprio account”. Come annunciato sul blog degli sviluppatori Android, l’azienda intende introdurre nuove regole destinate agli sviluppatori di app Android, in particolare per quanto riguarda l’eliminazione degli account degli utenti e i dati personali collegati. Infatti, alcune app funzionano soltanto se l’utente crea un account, ma questo non è facilmente eliminabile in seguito (a volte la procedura è lunga e complicata e molti non lo fanno anche se hanno già rimosso l’applicazione). Proprio per questo motivo Google ha deciso di risolvere da sé il problema.
Big G ha ormai imposto alle app del Google Play di proporre una “opzione facilmente accessibile affinché gli utenti possano rimuovere il proprio account, sia dall’app, sia dal sito web, in modo da permettere loro di essere “più trasparenti e donare loro il controllo sui loro dati in app”. Si tratta di una decisione che arrivata poco tempo dopo quella di Apple, che ha introdotto regole simili per l’App Store nel giugno 2022. Quindi gli sviluppatori dovranno permettere agli utenti di eliminare il proprio account e i loro dati direttamente dall’app o dal sito web. Infatti, se l’utente ha già rimosso l’applicazione dal proprio dispositivo Android, non dovranno scaricare nuovamente l’app per eliminare anche i dati personali, questa opzione potrà essere fatta dalla scheda Sicurezza dei dati del Play Store.
Quando l’utente eliminerà il proprio account, tutti i dati personali associati saranno automaticamente eliminati insieme ad esso, per non fare due procedimenti distinti. Se lo desidera, l’utente potrà inoltre mantenere il proprio account, eliminando soltanto alcuni dati (cronologia delle attività, immagini, video, ecc.). Nel caso in cui gli sviluppatori avranno bisogno di conservare dei dati specifici, dovranno comunque precisare quali saranno quelli salvati e come saranno utilizzati.
Google è ben cosciente che tutte queste modifiche non possono essere attuate in uno schiocco di dita. È per questo motivo che intende lasciare il tempo agli sviluppatori di adattarsi a questa nuova politica, con un’attuazione a più tappe. Questa non dovrà porre a priori troppe difficoltà agli editor, soprattutto dopo che Apple ha già aperto la strada con il suo App Store, ma ciò rischia comunque di essere un po’ più complicato per i piccoli sviluppatori indipendenti, con risorse sono più limitate e che non hanno molta esperienza per effettuare queste modifiche.
Gli sviluppatori avranno quindi tempo fino al 7 dicembre 2023 per rispondere alle domande sulla rimozione dei dati nel form di sicurezza delle loro app. I cambiamenti inizieranno ad apparire sul Google Play Store all’inizio del 2024, ma sarà anche possibile chiedere una proroga fino al 31 maggio 2024. Queste nuove regole si iscrivono in un contesto di rafforzamento delle leggi sulla protezione dei dati a livello mondiale. Il Regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD) europeo, che impone delle regole stingenti per tutto ciò che riguarda la raccolta, il trattamento e la conservazione dei dati personali, da particolarmente filo da torcere alle aziende del settore tecnologico e porta a numerose condanne. In particolare i GAFAM (Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft) sono sotto osservazione da parte del Parlamento Europeo, che ha già creato un numero verde per denunciare tutte le pratiche volte a influenzare la politica digitale europea. La protezione dei dati degli utenti è infatti una delle priorità dell’Ue.
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