Google Chrome ti impedisce di accedere ad un sito web mostrandoti una finestra di avviso? Esistono diversi modi per sbloccare siti bloccati da Chrome. Continua a leggere per scoprire come accedere ed evitare il blocco.
Chrome si impegna a proteggerti quando navighi sul web. Ogni volta che rileva una connessione a un sito sospetto o che ritiene pericoloso, il browser di Google blocca l'accesso per evitare che vengano rubati i tuoi dati personali, attivati malware o che tu possa scaricare software dannosi. Chrome può anche impedire l’accesso ad un sito web per diverse ragioni, come ad esempio se, in precedenza, hai deciso di bloccare la visualizzazione dei suoi contenuti o se il proprietario del sito ha bloccato il tuo indirizzo IP. Puoi sbloccare siti bloccati da Chrome in vari modi, ma tieni presenti che se ti viene mostrato un avviso di sicurezza è perché Google ha tutte le ragioni di credere che il sito che vuoi consultare sia un rischio concreto per la tua sicurezza.
Se il sito web che tenti di aprire rifiuta l’accesso nella modalità di navigazione “classica”, connettersi con la navigazione in incognito ti permette di non attivare le estensioni del browser che utilizzi abitualmente (una di queste potrebbe essere la causa del blocco). Questa modalità ti consente anche di evitare eventuali cookie legati al sito e quindi poter visualizzare la pagina come se fosse la prima volta. Aprire un sito web con la navigazione privata è molto semplice:
Quando visiti un sito web, Chrome raccoglie i cookie impostati dal proprietario del sito. Questi cookie possono contenere dei dati che ti impediscono di accedere al sito. Eliminare questi cookie ti permette così di poter accedere nuovamente alla pagina.
Per varie ragioni, il proprietario di un sito web che desideri consultare può bloccare l’accesso al tuo indirizzo IP tramite sistema di filtri. In altre parole, può inserirti nella sua blacklist.
Tutti i computer (Windows, macOS o Linux) hanno un proprio file hosts, ovvero un piccolo file di testo con la funzione di directory principale, che associa i vari nomi di dominio (ad esempio it.ccm.net) a degli indirizzi IP (ad esempio 195.248.251.112). Ciò serve ad identificare un dispositivo sulla rete. Il file hosts viene consultato ogni volta che ti colleghi ad un sito web, prima dei server DNS. Se l’indirizzo del sito è cambiato e il file hosts non è aggiornato o danneggiato, il sito web può bloccare l’accesso. Fortunatamente puoi aprire e modificare questo file hosts che è stato danneggiato o modificato da un software malevolo. Per sapere come fare, consulta il nostro articolo dedicato.
Foto: © Unsplash/Google.
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