Google Bard: la rivoluzionaria AI di Google sfida ChatGPT

Dopo lo strabiliante successo di ChatGPT e la sua partnership con Microsoft, Google ha deciso di tirare fuori l’artiglieria pesante, annunciando la sua AI conversazionale rinominata Bard. Adesso è veramente guerra aperta a OpenAi e ChatGPT.

Google lancia la sua AI per sfidare ChatGPT

Google e Microsoft sono testa a testa nella supremazia di internet, ma anche nella conquista dell’intelligenza artificiale, sin da quando l’arrivo di ChatGPT, l’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI, ha scosso il web. Grazie al suo stupefacente sistema capace di dare risposte precise e complesse in linguaggio naturale (cosa che ha fatto però sollevare qualche dubbio), in molti vedono in ChatGPT un potenziale concorrente di Google.

Anche se si tratta di uno strumento non proprio perfetto (commette spesso errori e diffonde fake news), Microsoft ha intuito subito le potenzialità di questa tecnologia e ha pensato di integrarla su Bing, il suo motore di ricerca. Non c’è quindi da stupirsi che l’azienda di Mountain View abbia deciso di correre ai ripari. Secondo fonti citate dalla CNBC, da qualche giorno Google starebbe facendo testare ai suoi dipendenti un chatbot chiamato Apprentice Bard e l’integrazione dell’AI sul motore di ricerca. L’azienda comunque svelerà tutte le sue carte durante la conferenza prevista per l’8 febbraio.

Google Bard: un’IA che si basa su LaMDA

In un comunicato intitolato “Un importante passo avanti nel nostro viaggio nell’AI, il CEO di Google Sundar Pichai ha presentato il chatbot Google Bard, destinato ad essere il maggior competitor di ChatGPT. Questo si basa sul modello di linguaggio LaMDA (Language Model for Dialogue Application), già presentato nel 2021 e comparabile a GPT-3 di OpenAI. A differenza di altri modelli di linguaggio, LaMDA è stato addestrato sul dialogo e non sul testo. Si basa infatti su una rete neurale sviluppata da Google che imita (in modo semplificato) il funzionamento del cervello umano con le sue molteplici connessioni tra neuroni e sinapsi.

Come spiegato ancora da Sundar Pichai: “«l’ambizione di Bard è quella di combinare l’ampiezza delle conoscenze del mondo con la potenza, l’intelligenza e la creatività dei nostri grandi modelli di linguaggio. L’Ai attinge alle informazioni del web per fornire risposti aggiornate e di alta qualità». Bard promette di essere sempre aggiornato, mentre le conoscenze di ChatGPT oggi si fermano al 2021. L’AI di Google dovrebbe beneficiare inoltre di un accesso in tempo reale e potrebbe essere possibile chiedergli di spiegare ad esempio le nuove scoperte del telescopio spaziale James Webb della NASA ad un bambino di 9 anni.

Google Bard: il chatbot sarà accessibile a breve?

Google fino ad oggi non aveva ancora osato aprire l’AI al grande pubblico, ma l’azienda ha annunciato che ciò avverrà nelle prossime settimane, ma in una versione che richiede poca potenza di calcolo, in modo che possa essere provata da un gran numero di utenti e possa elaborare un feedback maggiore. Al momento, il chatbot Bard è riservato soltanto a tester attendibili. L’azienda di Mountain View ha inoltre dichiarato che l’AI verrà integrata direttamente su Google Search e che “diverse funzioni alimentate dall’AI sintetizzeranno le informazioni per le domande per le quali non esiste una sola risposta”.

Naturalmente, in molti si chiedono quale sarà il design di Google Bard. Sarà un’app? Un riquadro accanto ai risultati di ricerca? Una funzione di Google Assistant? L’azienda di Mountain View ha proposto qualche esempio visivo, con un’interfaccia che assomiglia molto a quella del motore di ricerca. Ad esempio potremmo chiedere a Bard "Quale strumento è più facile da imparare tra pianoforte e chitarra, e per quanto tempo bisogna esercitarsi?" e ottenere una risposta chiara in linguaggio naturale.

Google ricorda il ruolo cruciale di DeepMind (una filiale di Alphabet, la casa madre di Google) nel campo dell'IA, poiché è all'origine della rete neurale Transformer, su cui si basa LaMSA ma anche... GPT-3, e quindi ChatGPT. Tuttavia il gigante informatico adotta un approccio più prudente rispetto a OpenAI per non rovinarsi la reputazione. Entro il prossimo mese gli sviluppatori saranno già in grado di utilizzare il modello LaMDA di Google per integrare l’AI nei loro progetti. L’API è già in fase di sviluppo e l’accesso sarà a pagamento. Allo stesso modo, nelle prossime settimane, anche altri servizi online gestiti da Google potranno beneficiare di Bard.

AI Google: grandi novità in arrivo l’8 febbraio

Bard non è l’unico progetto di Google relativo all’intelligenza artificiale. L’azienda di Mountain View non attenderà la conferenza Google I/O per presentare le prossime novità, ma lo farà durante una conferenza annunciata a sorpresa, che si terrà l’8 febbraio alle 14.30 (ora italiana) e che sarà trasmessa in diretta sul proprio canale YouTube. L’annuncio è arrivato poco dopo che il CEO Sundar Pichai ha affermato che la società permetterà presto “d’interagire direttamente” con i suoi “modelli di linguaggio più recenti e potenti” (come ad esempio Sparrow, un chatbot simile a ChatGPT).

Nella descrizione al video dell’annuncio, Google ha spiegato che “stiamo rimodellando il modo in cui le persone cercano, esplorano e interagiscono con le informazioni, rendendo sempre più naturale e intuitivo trovare ciò che si sta cercando. Unisciti a noi per sapere in che modo offriamo un migliore accesso alle informazioni per le persone di tutto il mondo, attraverso la ricerca, Maps e altro ancora”. Possiamo quindi aspettarci migliorie relative anche a Google Maps, Google Lens, Google Shopping, ecc.

L’annuncio di Google ha comunque spinto Microsoft a replicare. In effetti la casa di Redmond ha spedito degli inviti stampa per una conferenza che si terrà nella sua sede principale, negli Stati Uniti. L’evento si terrà martedì 7 febbraio alle 19 (ora italiana), ma non verrà diffusa in diretta. La presenza confermata di Sam Altman, presidente di OpenAI, lascia presagire la presentazione di GPT-4. Si spera comunque che la fretta non incida negativamente sulle protezioni da installare con tale tecnologia. Ad ogni modo, adesso è davvero guerra aperta.

Foto: © Unsplash.

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