Google Sparrow: in arrivo un'alternativa a ChatGPT?

Google sta preparando la sua intelligenza artificiale personale per far fronte al pericolo rappresentato da ChatGPT. Creata da DeepMind e ribattezzata Google Sparrow, questa fornirà risposte attendibili, da fonti affidabili, il tutto nel rispetto di alcuni limiti.

ChatGPT vs Google Sparrow

Sono in molti a vedere ChatGPT, l’intelligenza artificiale conversazionale sviluppata da OpenAI, come un possibile competitor di Google, grazie alla sua capacità di fornire risposte esaustive, complesse e uniche. Anche se si tratta di uno strumento non proprio perfetto (si sbaglia spesso, può diffondere fake news, senza considerare che alcuni la utilizzano già per truffare utenti ignari), Microsoft ha già pensato di integrare ChatGPT su Bing, con lo scopo di attaccare Google sul proprio terreno. L’azienda di Mountain View ha quindi lanciato un “codice rosso” e deciso di riorganizzare diversi reparti dedicati ai suoi progetti di intelligenza artificiale. Uno di questi è stato ribattezzato Sparrow e sarà un chatbot molto simile a ChtaGPT. Demis Hassabis, il CEO di DeepMind (una filiale di Alphabet specializzata in intelligenza artificiale), durante un’un’intervista al Time ha rivelato Google Sparrow potrebbe arrivare già quest’anno in versione beta.

Google Sparrow: uno sviluppo molto prudente

DeepMind ha adottato un approccio molto prudente rispetto OpenAI per evitare di rovinare la sua reputazione. Nel comunicato di presentazione di Sparrow, pubblicato a settembre 2022, DeepMind descriveva la sua AI come “un agente di dialogo utile che riduce il rischio di risposte pericolose e inappropriate”. Questa si basa sul modello di linguaggio Chinchilla di DeepMind che, nonostante possieda meno parametri rispetto a OpenAI (GPT-3.5), è stato addestrato basandosi su una grande quantità di dati. Inoltre, grazie ad internet, Sparrow può aggiornare costantemente le sue informazioni.

Il leggero ritardo nel lancio di Google Sparrow rispetto a ChatGPT è volontario e giudicato dall’azienda come necessario, poiché sfrutta funzioni importanti che mancano all'intelligenza artificiale di OpenAI (come ad esempio citare le fonti utilizzate quando viene fornita una risposta). Secondo Demis Hassabis “è necessario essere prudenti in questo campo. DeepMind vuole anche stabilire i limiti che l’intelligenza artificiale non deve sorpassare. Sempre a settembre, DeepMind aveva indicato che “Sparrow è stato sviluppato per parlare con gli utenti, rispondere a delle domande ed eseguire ricerche online utilizzando Google per trovare delle prove legate alle sue risposte”. Google ha quindi determinato una serie di regole per assicurarsi che il comportamento del modello sia sicuro, compreso il divieto di fare dichiarazioni minacciose, commenti odiosi o "fingere" essere un umano.

Sparrow è la risposta di Google a ChatGPT?

Google Sparrow manterrà quindi le sue promesse? A settembre, i test di DeepMind indicavano che l’intelligenza artificiale ha fornito risposte plausibili e basate su prove per il 78% delle volte. Dall’altro lato, l’azienda ha ammesso che, per rispettare le sue regole, l’AI deve ancora fare progressi poiché i tester sono comunque riusciti a ingannarla (anche se soltanto per l’8% delle volte). Per Google, la creazione di migliori regole per Sparrow "richiederà il contributo di esperti specializzati in vari settori - inclusi politici, specialisti di scienze sociali ed esperti di etica - ma anche il contributo di un vasto numero di utenti e di e gruppi interessati al suo sviluppo". Per poter confrontare l’AI di Google Sparrow con ChatGPT è necessario attendere la prima beta privata dell’AI di DeepMind, in modo da comprendere al meglio la qualità delle risposte e il rispetto dell’etica.

Bisogna infine ricordare che Sparrow non è l’unico progetto di Google nel campo dell’intelligenza artificiale. L’azienda di Mountain View sta infatti lavorando anche su AlphaCode (capace di programmare allo stesso modo di un programmatore principiante) e su LaMDA (Language Model for Dialogue Applications), un’AI conversazionale di cui si è parlato a giugno 2022, quando uno degli sviluppatori aveva presentato un caso per dimostrare che l'intelligenza artificiale era cosciente. Google sta procedendo con cautela per quanto riguarda il suo sviluppo, quindi al momento non c’è il rischio che venga utilizzata.

Foto: © Unsplash.

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