GPT-4: cosa aspettarsi dal prossimo modello AI di ChatGPT?

Con il successo di ChatGPT, tutti gli occhi sono puntati verso GPT-3 (il modello di deep learning dell’AI) e soprattutto verso la sua prossima versione GPT-4, che si prospetta essere ancora più impressionante. Ecco come potrebbe essere il futuro di ChatGPT.

ChatGPT e GPT-3: una tecnologia innovativa

L’intelligenza artificiale di ChatGPT continua a impressionare il web per la sua capacità di rispondere in maniera esaustiva e naturale, ma anche di risolvere vari problemi (codici, programmazione, scrivere testi, ecc.). Tutti – CCM Italia compresa – stanno parlando quasi esclusivamente di ChatGPT e non si può fare a meno di provare l’app per determinare i suoi limiti, i campi d’azione e le eventuali derive. Di fronte agli strabilianti risultati ottenuti, alcuni iniziano ad immaginare cosa questa tecnologia potrebbe dare in futuro.

In effetti, proprio come il generatore di immagini DALL-E, ChatGPT si basa su GPT-3, il modello alla base della rivoluzionaria intelligenza artificiale, di cui Microsoft possiede una licenza esclusiva. Questo si basa sul deep learning, una tecnologia che imita il sistema neurale umano grazie a degli algoritmi. Secondo gli ultimi rumor, la tecnologia GPT-4 dovrebbe essere inclusa nel corso del 2023 e includerà non meno di 100 bilioni di parametri, contro i 175 miliardi di GPT-3.

GPT-4 avrà veramente 1000 bilioni di parametri?

Per ripartire dall’inizio, GPT è l’acronimo di Generative Pre-trained Transformer e si riferisce ad un modello di rete neurale di deep learning che analizza i dati disponibili su internet per creare una grande mole di testo generato dalla macchina. GPT-3 rappresenta la terza generazione di questa tecnologia ed è uno dei modelli di generazione di testo AI tra i più avanzati di oggi. Le versioni precedenti GPT-1 e GPT-2 potevano contare su circa 1,5 miliardi di parametri, che definivano il processo di apprendimento dell’AI e strutturavano i risultati ottenuti. Il numero dei parametri di un modello d’intelligenza artificiale è generalmente utilizzato come misura delle prestazioni: maggiore è il numero dei parametri, più potente, fluido e prevedibile sarà il modello. GPT-3 è stato un vero passo in avanti in questo senso, poiché è arrivato fino a 175 miliardi di parametri. Cosa bisogna aspettarsi quindi da GPT-4?

Andrew Feldman, Il fondatore e CEO di Cerebras (azienda partner di OpenAI), in un’intervista dello scorso agosto a Wired ha dichiarato che GPT-4 includerà circa 100 bilioni di parametri (ovvero 100mila miliardi e non “un trilione”). Inevitabilmente un tale passo avanti è qualcosa di entusiasmante, ma sono ancora soltanto dei rumor. Se si dovesse chiedere a ChatGPT (le cui conoscenze si fermano a giugno 2021), la quarta versione di GPT includerà “soltanto” 175 miliardi di parametri, proprio come GPT-3. Dall’altro lato Sam Altma, cofondatore di OpenAI, ha dichiarato che GPT-4 potrebbe avere solo pochi parametri in più rispetto a GPT-3. Ciò non è comunque grave, poiché il numero dei parametri non sono tutto: anche l’architettura e la quantità e qualità dei dati giocano un ruolo importantissimo. Possiamo inoltre attenderci migliori algoritmi e un controllo più preciso.

GPT-4: una tecnologia promettente che può ancora migliorare

Anche altri rumor confermano l’arrivo di GPT-4 nel corso del 2023. Tuttavia, con il rischio di deludere i più, questa tecnologia dovrebbe essere disponibile soltanto fra qualche anno. Lo scorso 13 gennaio, Sam Altman ha dichiarato che GPT-4 arriverà soltanto quando potrà essere realizzato in modo sicuro e responsabile. Non si tratta però di una novità. OpenAI dice ciò già dai tempi di GPT-2 (ed è giusto visto i danni che l’intelligenza artificiale potrebbe causare). Altman ha però aggiunto che: «l’azienda rilascerà la tecnologia più lentamente di quanto gli utenti si aspettano. Ci lavoreremo su per molto più tempo».

L’arrivo di GPT-4 non sembra essere quindi molto vicino, ma ciò non ci impedisce comunque di sognare e immaginare le future capacità di questo modello di deep learning. Ovviamente, di base, dovrebbe avere le stesse capacità di GPT-3 con l’elaborazione, la traduzione di testi, la funzione chatbot e la creazione di contenuti unici. Potrebbe però rispondere più rapidamente del modello precedente e con più precisione, senza andare in crash a causa dell’alto numero di richieste simultanee inviate dagli utenti. Importante sarà l’aggiornamento delle conoscenze, attualmente ferme a giugno 2021. Con molta probabilità GPT-4 su ChatGPT avrà un linguaggio più forbito (a volte le risposte sembrano infatti un po’ “robotiche” con una struttura grammaticale e un vocabolario semplice). Infine OpenAI potrebbe anche includere un marchio nelle risposte di ChatGPT che indicano che il testo è stato generato dall’intelligenza artificiale ed evitare problemi relativi alla disinformazione. In ogni caso una cosa è sicura: GPT-4 riuscirà ad essere ancora più sorprendente dei predecessori.

Foto: © Unsplash.

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