Humane: un oggetto innovativo che sostituirà gli smartphone?

Nel corso di una conferenza, la start-up Humane ha presentato un un dispositivo senza schermo che proietta le informazioni sul palmo della mano: un’oggetto intrigante, dotato di intelligenza artificiale, che potrebbe presto sostituire gli smartphone.

Humane: è la fine degli smartphone?

La start-up Humane è molto misteriosa. Fondata da due ex dipendenti di Apple, ha appena completato la sua terza raccolta fondi con grandi investitori, come Microsoft, LG, Volvo o ancora OpenAI, per un totale di 230 milioni di dollari. Tuttavia, non si sa ancora quale sarà il suo primo prodotto in commercio. Le uniche informazioni riguardano il fatto che l’azienda sta “lavorando ad un’intelligenza artificiale che sia più vicina, più naturale, più umana e connessa in cloud”. Si tratta di un progetto ambizioso che sta già facendo parlare di sé nella Silicon Valley. Già due anni fa era trapelata una piccola presentazione in cui veniva mostrata una piccola telecamera portatile, che assomigliava ad un badge della serie Star Trek, capace di filmare di continuo. Questo dispositivo è stato in grado di proiettare un’immagine sulla mano dell’utente, in modo che questo potesse interagire con gli elementi visualizzati. Il tutto con la promessa di una rivoluzione nelle interazioni tra uomo e macchina.

Imran Chaudhri, uno dei fondatori dell’azienda, ha infine svelato una parte del mistero durante un TED Talk, registrato a Vancouver lo scorso aprile. Chaudhri ha svelato un nuovo dispositivo portatile pensato per essere un’alternativa agli smartphone, ma anche alle ultime evoluzioni nel campo dlel’AI. Questo device si presenta come una scatola senza schermo, come una spilla che si porta sulle camicie o sulle polo. È dotato di telecamera, altoparlanti, sensori, proiettore e, soprattutto, di intelligenza artificiale. È completamente autonomo e quindi non ha bisogno di essere accoppiato con uno smartphone, che andrà eventualmente a sostituire.

Humane: la tua vita sul palmo della mano

Lo scopo di Imran Chaudhri è far separare gli utenti dagli schermi, i quali mettono una barriera aggiuntiva con il mondo reale e, allo stesso tempo, rendere la tecnologia completamente invisibile. Lo stesso Chaudhri ha spiegato che: «si tratta di n nuovo tipo di dispositivo indossabile, una piattaforma interamente progettata per l'intelligenza artificiale. [...] È capace di interagire con il mondo nello stesso modo in cui interagisci tu, sentendo quello che senti, vedendo quello che vedi, il tutto nel rispetto della privacy, in sicurezza e divenendo invisibile nella tua vita».

Nel corso della dimostrazione, il fondatore di Humane ha ricevuto una chiamata da sua moglie sul dispositivo. Il proiettore ha mostrato le informazioni essenziali (come il nome dell’interlocutore) sul palmo della mano. Naturalmente può farle apparire anche su qualsiasi altra superficie. Chaudhri ha poi chiesto di tradurre le sue parole in tempo reale, imitando la sua voce, di consultare il calendario, le note e le e-mail. L’intelligenza artificiale ha quindi fornito un riassunto vocale delle foto ricevute, delle e-mail da leggere, dei prossimi impegni, ecc. Il dispositivo è inoltre capace di rispondere a domande, consigliare negozi per acquistare un regalo, ecc. Infine, il device di Humane può ottenere informazioni relative ad un oggetto posizionato di fronte la videocamera. Per dimostrare ciò, Chaudhri ha mostrato una barretta di cioccolato, che l’AI ha analizzato in funzione delle restrizioni alimentari dell’utente, consigliando poi di non mangiarla a causa della sua intolleranza al burro di cacao.

Humane: un prototipo che sembra intrigante

Per Imran Chaudhri “la vostra AI diventerà una forma sempre più evoluta della memoria personale. La tecnologia del futuro non si terrà nella vostra mano e nemmeno sulla testa. Essa potrà essere totalmente invisibile”. Tuttavia, questa presentazione ci ha lasciato un po’ insoddisfatti e pieni di interrogativi. Il primo riguarda l’utilizzo dell’interfaccia. Sappiamo che bisogna toccare il dispositivo per accedere ad alcune funzioni, ma come ha fatto Chaudhri ad accettare la chiamata della moglie, dal momento che non ha toccato i pulsanti proiettati sulla sua mano? Inoltre, come sa il dispositivo indossabile a sapere in quale lingua tradurre, dato che bastano due tocchi per attivare la funzione? Considerando che il dispositivo sfrutta il cloud, come farebbe a funzionare quando non ha accesso alla connessione internet? Le condizioni esterne, come il rumore o una forte luminosità ne impediranno l’utilizzo? Infine, come si potranno utilizzare app terze, come ad esempio prenotare un’Uber o gestire i propri profili social.

Al momento quella di Humane sembra essere stata più una presentazione teatrale del proprio prototipo e non una vera e propria dimostrazione. Attualmente, è difficile vedere differenze tra questo dispositivo e un Apple Watch, se non si considera l’assistente vocale più avanzato, anche se con funzioni limitate. Inoltre, è davvero necessario di eliminare lo schermo? Sono ancora molto pratici per guardare video o per giocare. C’è anche la questione della discrezione, poiché tutti possono guardare cosa viene proiettato dal dispositivo ed ascoltare ciò che l’utente chiede al dispositivo. Insomma, questo progetto, sulla carta, sembra davvero intrigante, ma ad oggi non abbiamo abbastanza informazioni per sapere cosa sia realmente capace di fare questo dispositivo. Speriamo che Humane riveli più dettagli nei prossimi mei.

Foto: © Humane.

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