Alexa: Amazon prepara la sua AI in stile ChatGPT

Mentre Google e Microsoft hanno iniziato la loro “guerra” per regnare sul settore dell’intelligenza artificiale, Amazon ha deciso di migliorare Alexa, il suo assistente intelligente, grazie al suo modello di linguaggio AI proprietario, simile a ChatGPT.

AI generativa in arrivo su Amazon?

L’arrivo dell’intelligenza artificiale conversazione di ChatGPT, a novembre 2022, ha creato scompiglio sul web, ma anche nel settore dell’informatica e della tecnologia. La guerra “senza esclusione di colpi” tra Microsoft e Google si è estesa anche ad altre aziende, come Opera e Baidu (l’equivalente cinese di Google), senza contare i servizi come Adobe e Canva. Anche Elon Musk, dopo aver espresso la sua preoccupazione verso questa tecnologia, ha deciso di convertirsi all’AI.

Adesso è arrivato il turno di Amazon, il quale ha deciso da rilasciare in modo graduale il suo Bedrock, un insieme di AI generative, che permettono alle aziende e ai professionisti di sviluppare i propri servizi e strumenti a costo ridotto. Tuttavia il gigante dell’e-commerce non ha intenzione di fermarsi, puntando anche su Alexa, per superare le altre intelligenze artificiali generative, come rivelato da Business Insider. Ciò è anche un modo per aumentare la popolarità del suo assistente vocale. Allo stesso tempo 100 milioni dei suoi altoparlanti connessi hanno adottato i protocolli Matter e Thread, due nuovi standard nella domotica.

Amazon: presto un’Alexa con AI migliorata?

Nel corso di un’intervista al Financial Times dello scorso febbraio, l’amministratore delegato di Amazon, Andy Jassy, ha dichiarato di non preoccuparsi di questa tecnologia, ma di essere abbastanza fiducioso. Come dichiarato dallo stesso Jassy: «penso che sia eccitante ciò che è possibile fare con l’AI generativa. La maggior parte delle grandi aziende profondamente tecniche, come la nostra, lavorano da molto tempo su questi grandi modelli di AI generativa». L’azienda prevede di lavorare presto con altre società più piccole del campo dell’intelligenza artificiale, come già fatto con Stability AI, un concorrente di OpenAI.

Bisogna dire che Amazon dispone già da diversi anni di tecnologie d’intelligenza artificiale e di apprendimento automatico, come il suo assistente vocale Alexa e CodeWhisperer, un assistente di codice basato sull’AI. Alexa è presente in molte case attraverso i dispositivi che integrano le sue funzioni, come gli altoparlanti Amazon Echo. Alcuni utenti la utilizzano per delle attività pratiche, come riprodurre un brano, regolare luci e allarmi o gestire il consumo di energia, ma ad altri piace usare l'assistente per scopi più divertenti, come chiedergli di condividere barzellette o raccontare storie.

Per quanto utile e meravigliosa possa essere, a differenza di ChatGPT, Alexa non è in grado di comporre poesie o scrivere codice. L’assistente vocale è quindi in ritardo da questo punto di vista. Amazon sta attualmente lavorando a rendere Alexa più “conversazionale” poiché, al moento, è capace soltanto di rispondere alle domande degli utenti. Come dichiarato da David Limp, vicepresidente di Amazon, in un’intervista dello scorso novembre a Business Insider: «Ci stiamo impegnando con Echo e Alexa come mai prima d'ora e continueremo a investire molto su di loro». L’assistente vocale possiede tuttavia un grande vantaggio su ChatGPT: la sua capacità di offrire dei servizi personalizzati.

Amazon Alexa: un’IA personalizzata?

Alexa, infatti, ricorda cose come la musica preferita dall’utente, i suoi libri preferiti o ancora le notizie che più potrebbero interessagli. L’assistente può anche ricordarsi di scadenze importanti ed è perfettamente a suo agio con le informazioni in tempo reale. Tutto ciò, se viene abbinato all’AI generativa, può produrre dei risultati decisamente interessanti. Secondo i documenti interni visionati da Business Insider, Amazon sta lavorando sul proprio modello di linguaggio ormai da molti anni. Tra questi vi sono LLM (Large Language Model), Alexa Teacher Model, già in parte sfruttato, ma anche “nuovi modelli più grandi, più generalizzati e più performanti”, che dovrebbero rendere Alexa “più proattiva e conversazionale”, come dichiarato da un portavoce di Amazon.

Per il momento Amazon si sta concentrando su Alexa LLM Entertainment Use Cases, ovvero le funzioni legate all’intrattenimento. Tra i vari utilizzi possibili, l’azienda ha dichiarato che ALexa sarà capace di inventare una storia per raccontarla ad un bambino. Grazie alla fotocamera integrata in alcuni altoparlanti Echo, come l’Echo Show, l’assistente vocale adatterà la storia in base all’ambiente, includendo ad esempio il peluche che il bambino tiene tra le mani. Inoltre, tramite il suo schermo, potrebbe anche mostrare delle immagini che l’AI crea proprio per la storia. Alexa potrebbe inoltre identificare una serie TV a partire da informazioni frammentarie fornite dall’utente, ma anche dare dei consigli pertinenti e proporre all’utente di abbonarsi alla piattaforma di streaming che trasmette la serie. Amazon sta anche pianificando partnership strategiche con alcune aziende, come Disney, LEGO e HBO, che potrebbero contribuire ad aumentare le entrate generate da Alexa.

L’assistente vocale sarà inoltre capace di semplificare la ricerca e la lettura delle notizie, presentando un riassunto personalizzato dei fatti importanti e aiutando gli utenti ad approfondire alcuni temi, proponendo notizie e informazioni connesse. In una nota interna, Amazon prevede che l’utente dovrà avere l’impressione che “Alexa stia pensando e non recuperando delle informazioni da un database

Si spera, tuttavia, che l’azienda non decida di affrettare le cose, poiché questo genere di intelligenza artificiale può essere rivoluzionaria, ma anche distruttiva. In effetti, le AI hanno la tendenza ad “abbagliare”, ovvero inventare e condividere false informazioni. Questo è stato il caso di Bard, l’intelligenza artificiale di Google, colpevole di gravi errori durante la sua presentazioni, facendo perdere quasi 100 miliardi di dollari in borda all’azienda. Dei passi falsi possono avere conseguenze disastrose, soprattutto quando si tratta delle azioni quotidiane che effettuano gli assistenti vocali.

Foto: © Unsplash/Amazon.

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