Con il termine "Doxing" si intende la divulgazione di informazioni personali private di una persona su internet senza il suo consenso. Ecco tutto ciò che devi sapere su questa pratica, che può avere conseguenze molto gravi.
Prima regola di internet: fare sempre estrema attenzione a ciò che si pubblica. Ogni piccola informazione, anche la più insignificante, può portare a gravi conseguenze. È il caso della pratica del doxing (o doxxing), contrazione di dropping docs. Termine nato alla fine degli anni Novanta, con doxing si intende l’atto di rivelare le informazioni sensibili di una persona, come il nome, il codice fiscale, l’indirizzo, il numero di telefono, il luogo di lavoro, ecc. Solitamente questa pratica viene utilizzata per molestare, minacciare o vendicarsi di qualcuno. In molti casi si arriva anche allo stalking e allo shaming online, capace di rovinare la vita del malcapitato in breve tempo.
Gli attacchi di doxing possono avvenire non solo nei confronti di persone specifiche, ma anche di malcapitati casuali. Solitamente i doxer setacciano il web (soprattutto i social network) alla ricerca del più piccolo elemento che possa servire a scoprire l’identità che si nasconde dietro uno pseudonimo. Questi possono anche acquistarli sul Dark Web, trovarli tramite hackeraggio oppure campagne di phishing. Più raramente può trattarsi di un parente o di un amico che dispone già di queste informazioni.
Il doxing può avvenire tramite la divulgazione di informazioni personali relative al presente o passato dell’utente (che quest’ultimo desidera non divulgare), ma anche tramite pubblicazione di informazioni capaci di danneggiare familiari e amici del malcapitato. I malintenzionati possono ricorrere al doxing dopo un litigio online, per vendicarsi, per truffare una persona o soltanto “per divertirsi”. Questi attacchi, a volte, possono essere innocui, come ad esempio false iscrizioni a siti web o consegne a domicilio di cibo d’asporto non richieste. In altri casi ma possono anche essere molto pericolosi, come il cyberstalking e cyberbullismo (che possono portare al suicidio), molestie fisiche della vittima o di chi è vicino a lui, furto d’identità, minacce di morte, ecc.
Di recente, la pratica dello swatting è divenuta molto popolare, in particolare con gli streamer, dove i doxer che cercano di interrompere lo streaming live. Ciò consiste chiamare la polizia per segnalare una grave emergenza, come una minaccia di bomba o un caso di un rapimento all'indirizzo della vittima. Una squadra di intervento viene quindi inviata sul posto e agisce di conseguenza. Purtroppo alcuni casi di swatting si sono già conclusi con la morte della vittima.
In Italia, ad oggi, il doxing non è considerato illegale. Non esistono infatti norme specifiche in merito, anche perché si tratta di dati che possono essere reperiti in rete e pubblicati da terze parti. Tuttavia molte piattaforme e app hanno le proprie politiche in materia di doxing, che possono aiutare gli utenti ad evitare le situazioni più spiacevoli o pericolose.
Se pensi di essere vittima di doxing, la prima cosa da fare è cambiare tutte le tue password e attivare l’autenticazione a due fattori sui tuoi account. Puoi sempre segnalare il problema alle piattaforme a cui sei iscritto, poiché alcune di esse, come Facebook e Twitter, possiedono specifiche norme contro il doxing e quindi sono costrette a sospendere gli account degli autori. Se il tuo caso è particolarmente serio, è consigliabile cambiare il tuo numero di telefono, conservare le prove con cura e, soprattutto, contattare le autorità competenti.
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