Apple alla scoperta di Madison: il nuovo servizio di IA che legge audiolibri

Apple ha appena lanciato silenziosamente una serie di audiolibri letti da Madison, una voce digitale che utilizza l'intelligenza artificiale per raccontare storie al posto di un doppiatore umano. Vediamo in dettaglio cosa offre e quali sono le preoccupazioni degli esperti per il futuro.

Cos’è Madison di Apple?

Negli ultimi tempi, l'intelligenza artificiale (AI) ha compiuto progressi spettacolari. Basta guardare gli incredibili risultati dati dai due popolari strumenti OpenAI: DALL-E, che genera immagini tramite semplici descrizioni testuali, e sopratuttoi ChatGPT, l'IA conversazionale in grado di fornire risposte complesse su ogni tipo di argomento in un linguaggio naturale, quasi umano. Una tecnologia che tanto affascina quanto preoccupa, perché mette a repentaglio le professioni creative (artisti, autori, giornalisti, ecc.). Un altro settore, questo, e un'altra professione che potrebbero benissimo diventare presto protagonisti di una vera e propria rivoluzione. Infatti, come riportato dal quotidiano The Guardian, Apple ha appena commercializzato una serie di audiolibri, senza narratore umano. Infatti si tratta di un'intelligenza artificiale che legge le storie, con una voce artificiale! Il lancio, che per il momento riguarda solo i libri in lingua inglese, ed è stato fatto stranamente in modo molto discreto. Ora, alla ricerca di "AI Narration" nell'app Libri di Apple, sono visualizzati un elenco di libri letti interamente da Madison, "una voce digitale ispirata alla narrazione umana".

Madison: un'intelligenza artificiale che sconvolgerà il settore degli audiolibri

Il mercato degli audiolibri è un settore florido (+25% in un anno) che ha fruttato lo scorso anno oltre 1,5 miliardi di dollari. Gli addetti ai lavori del settore stimano che il mercato globale potrebbe valere più di 35 miliardi di dollari entro il 2030. Non c'è da stupirsi che Apple voglia lasciare il segno soprattutto perché, sostituendo il narratore con un'intelligenza artificiale, l'azienda si libera di un importante attore della filiera, e questo, in termini economici, comporterebbe meno costi e meno tempo dedicato alla produzione.

Pertanto, negli ultimi mesi, Apple si è avvicinata agli editori indipendenti come potenziali partner. L'azienda aveva promesso loro che avrebbe coperto i costi di produzione e che gli scrittori avrebbero ricevuto royalties dalle vendite, ma non tutti erano d'accordo. Inizialmente, gli audiolibri letti da Madison avrebbero dovuto uscire a novembre, ma il lancio è stato ritardato a causa del contesto. In effetti, il mese è stato particolarmente turbolento per il settore tecnologico, in particolare a causa dei di testa di Elon Musk con Twitter e del massiccio licenziamento dei dipendenti di Meta, il primo nella storia dell'azienda.

Audiolibri Apple: una scommessa rischiosa che non piace a tutti

Come per tutto il lavoro sull'intelligenza artificiale, i progressi sono sia impressionanti che preoccupanti. In effetti, questa scoperta attacca direttamente la professione dell’attore. E non è nemmeno la prima volta che accade. Già lo scorso dicembre, un'intelligenza artificiale è stata utilizzata per doppiare le voci - ma in modo minore - nel videogioco High On Life. Una tale pratica, se di successo e diffusa, potrebbe cambiare in modo significativo il modo in cui le grandi aziende tecnologiche vedono il futuro degli audiolibri e del doppiaggio in generale.

Un trend che divide molto, sia dalla parte dei professionisti che dei privati. "Il narratore porta una gamma completamente nuova di abilità artistiche nella creazione di audiolibri e pensiamo che sia una cosa potente. Crea qualcosa che è diverso dal libro stampato, ma aggiunge valore come forma d'arte", ha spiegato David Caron, co-produttore della più grande azienda canadese editore di audiolibri a The Guardian. Lo stesso vale per Carly Watters, un'agente letteraria canadese: "Le aziende vedono il mercato degli audiolibri e i soldi che ci sono da guadagnare. Vogliono creare contenuti. Ma questo è tutto. Non è ciò che i clienti vogliono ascoltare. C'è così tanto valore nello storytelling e nel raccontare una storia". C'è quindi il rischio che Apple ottenga risposte negative nel settore professionale e che i privati evitino questa voce monotona artificiale.

Foto: © Florencia Viadana - Unsplash; Apple.

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