L’app Immuni è uno strumento di contact tracking molto utile che dovrebbe aiutarci ad evitare il diffondersi di nuovi contagi del COVID-19 (coronavirus). Immuni non è unica nel suo genere. Oltre all’Italia, anche altri paesi nel mondo hanno sviluppato app di questo tipo, come ad esempio StopCovid in Francia e NHS Covid-19 in Gran Bretagna. L’arrivo di queste app ha suscitato grandi polemiche, soprattutto per via di problemi legati al tracciamento e alla protezione dei dati personali. In questa guida vedremo cos’è Immuni e come funziona, ma anche perché non quest’app è sicura e non è un pericolo per la privacy degli utenti.
Il contact tracking riguarda il tracciamento delle persone colpite da coronavirus e la possibilità di avvertire in modo rapido gli utenti (potenzialmente) venuti a contatto con chi è risultato positivo. L’obiettivo è quello di riuscire ad isolare chiunque abbia i sintomi da COVID-19, informare gli utenti a rischio e impedire nuovi contagi.
Immuni è un’app che potrebbe rivelarsi essenziale nella lotta al coronavirus. Una volta scaricata Immuni propone delle schermate di benvenuto, in cui viene spiegato il funzionamento generale dell’app. In seguito, prima di accedere all’app vera e propria, l’utente dovrà dichiarare di avere più di 14 anni ed accettare i termini dell’informativa sulla privacy.
Il funzionamento di immuni è semplice. L’utente dovrà inserire la propria provincia di residenza e attivare il Bluetooth. L’app assocerà dei codici casuali al dispositivo dell’utente, che non contiene informazioni personali e cambia regolarmente ogni ora. Quando due utenti che hanno installato l’app si incrociano, si scambiano i codici tramite Bluetooth Low Energy. Un utente risultato positivo al test, potrà caricare su un server (con l’aiuto di un operatore sanitario) i codici casuali trasmessi nei giorni precedenti, in modo che questi vengano resi disponibili a chi ha installato l’app.
I codici condivisi verranno poi analizzati da Immuni e confrontati con quelli salvati sul dispositivo degli utenti, in modo da capire se si è venuti a contatto con un utente positivo. Se si dovesse trovare una corrispondenza, Immuni avvertirà immediatamente l’utente a rischio, indicandogli i passi da seguire.
Nonostante le varie polemiche sul possibile pericolo per la privacy degli utenti, Immuni tutela la privacy degli utenti. L’app infatti non raccoglie i dati personali (nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o e-mail), ma soltanto la provincia di domicilio. Inoltre Immuni non è in grado di risalire all’identità dell’utente (o a quella delle persone con cui è entrato in contatto), non raccoglie i dati del GPS, non traccia gli spostamenti e, infine, i dati salvati sullo smartphone e le connessioni server sono cifrati. Inoltre i dati che vengono salvati sul server sono gestiti da soggetti pubblici e controllati dal Ministero della Salute. Infine tutti i dati salvati verranno eliminati se non necessari (o non oltre il 31 dicembre 2020).
Nota Bene: tutte le comunicazioni di Immuni verranno gestite attraverso l’app. Ogni altro metodo (chiamate, SMS, e-mail) non riguarda l’app e potrebbe trattarsi di una truffa. In ogni caso non bisogna mai comunicare i propri dati personali.
Immuni è disponibile gratuitamente sia in versione Android, scaricabile dal Google Play, sia in versione iOS, scaricabile dall’App Store Apple. Attualmente l’app è in test soltanto in alcune regioni (Abruzzo, Marche, Liguria e Puglia), ma, già dalle prossime settimane, dovrebbe funzionare in tutta Italia.
Per saperne di più sull’app Immuni e sul suo funzionamento è possibile visitare il sito ufficiale Immuni Italia.
Foto: © Immuni Italia.