Quali sono le caratteristiche che deve possedere una buona memoria RAM? Ecco alcuni consigli per poter scegliere la giusta memoria RAM a seconda delle proprie esigenze.
Ogni scheda madre, in generale, gestisce solo un tipo di memoria, è il controller della memoria della stessa scheda madre che decide. Questo controller di memoria è integrato nel Northbridge su una carta madre Intel socket 775, ma si trova nel processore già da tempo in AMD e dai socket 1366 e 1156 in Intel. La maggior parte delle schede madri non supportano che un solo tipo di RAM ma esistono dei modelli che ne riescono a supportare di due tipi, con dei slot dediti (non allo stesso tempo).
La più vecchia di tutte è la DDR, che non serve ormai che ad aggiornare un vecchio PC. La DDR2 ha avuto i suoi anni di gloria durante diversi anni, ma è quasi scomparsa, poiché corrisponde a dei socket di vecchio modello. Quanto alla DDR3 se essa è generalizzata con le piattaforme AMD AM3 e Intel 1366 e 1156, essa è attualmente è in via di scomparsa e rimpiazzata con la generazione successiva. Infine la DDR4 apparsa con il socket 1151 in Intel (CPU SkyLake e KabyLake) e le CPU Ryzen in AMD, che fornisce tutte le schede madri attuali.
Fisicamente, i diversi tipi di RAM si distinguono per una tacca che impedisce di montare sulla scheda madre la memoria che non è supportata:
Esiste un gran numero di frequenze differenti per i banchi di RAM, senza contare che ciò che si può ottenere con l’overclocking. Queste frequenze variano circa tra i 133 MHz ai 2000 MHz, ma la frequenza effettiva varia da 133/2=66.5MHz a 2000/2=1000MHz sia GHz. Risulta, dunque, normale che CPU-Z indichi 533MHz quando si è acquistato una PC2-8500, DDR2 A1066MHz, poiché CPU-Z indica la frequenza di E/U (entrata e uscita), chiamata spesso frequenza effettiva. Allo stesso modo, la PC3 1600MHz ha una frequenza effettiva di 800MHz. Le frequenze di funzionamento della RAM sono ancora più basse, ecco la tabella riassuntiva delle frequenze della RAM.
Durante la scelta della barra della RAM bisognerà prendere in considerazione questa frequenza in conto, scegliendo la frequenza più alta supportata dalla propria scheda madre, questo sia per quanto riguarda le performance che in caso di overclocking. Per esempio, se il sito costruttore della propria scheda madre (o il manuale) indica che essa supporta i DDR3 a 1066/133/1600 MHz, bisognerà mettere unicamente una DDR3 a queste frequenze, preferendo una PC3-12800 a 1600MHz.
I timing determinano il tempo in numeri di cicli di clock per effettuare un’operazione. Il più importante è il CAS Latency (Column Address Strobe) o il CL, tempo di accesso a una colonna. Per farla in breve, più i timing sono aggressivi (ridotti), più la memoria sarà rapida, per la frequenza data. Per esempio, dei timing o un CL di 7 sarà meglio di un CL di 9 per la DDR3, per una frequenza data e per la DDR4 UN cl di 12 sarà meglio di un CL di 16.
E se si compara una RAM con una frequenza e timing differenti, più precisamente frequenza e timing più elevati rispetto ad una RAM con frequenza e timing più basso? Non è un quesito facile a cui rispondere, poiché questi due parametri non sono indipendenti. Ad esempio, con una barra di DDR3 1600Mhz CAS 8, avente una frequenza effettiva di 800MHz e un CAS di 8, l’esecuzione del CAS corrisponderà a 8 cicli di clock a 800MHz, ossia un centesimo di nano secondo.
Con una barra di DDR3 2000Mhz CAS 10, l’esecuzione del CAS corrisponde a 10 cicli di clock a 1 GHz, ossia anch’esso un centesimo di nanosecondo. Essa, dunque, darà le stesse prestazioni che la DDR3 1600Mhz CAS 8, non cambiando né la larghezza di banda, né la stabilità.
Allo stesso modo per la DDR4, una barra di DDR4 2133MHz CL12 darà le stesse performance che una di 2666MHz CL15 o una da 3000MHz CL 17. Ecco una tabella illustrativa:
Il Dual Channel è una tecnologia gestita dal controller di memoria che consente di duplicare la larghezza di banda da un punto di vista teorico. Ma la situazione è diversa nella messa in pratica. Il guadagno del Dual Channel presente soprattutto ai tempi dei Pentium 4 (nel 2004), sui socket 775 e 1156 di Intel risulta debole, per un massimo del 5% secondo test realizzati, ma perché privarsene. Dal socket 1366, il Triple Channel è apparso con l’obiettivo di migliorare le performance. Purtroppo, i test comparativi effettuati non mostrano differenti sostanziali rispetto al Dual Channel, ma si tratta solamente di qualche differenza percentuale.
Quale quantità di RAM devo installare per avere un PC fluido? Con XP da qualche anno si raccomanda il 2 GB per star tranquilli. Con Windows 7, si consigliano piuttosto 4 GB di RAM e con Windows 10, 8 GB.
I benchmark consentono di vedere notevoli miglioramenti nella larghezza di banda della memoria. Ma questi test non corrispondono alla realtà di ogni giorno, su applicazioni pratiche, infatti, i guadagni sono molto più bassi, in generale i guadagni ottenuti variano da qualche percentuale al 10% al massimo. Per la DDR3, la frequenza è l’elemento determinante la rapidità, le latenze sono men importanti.
Altre prove sono state effettuate per la DDR4, dove vi si consta un miglioramento generale assai limitato, ad esempio +10% su Arma III da DDR4 2133 MHz CL15 a DDR4 3000 MHz CL15.
Come le altre componenti di un PC, si vuol ottenere il meglio dalle barre della RAM. Bisogna tenere presente che i guadagni ottenuti su applicazioni pratiche sono nettamente inferiori a quelle ottenuti da un processore overclocked, anche se sono presenti rischi di instabilità. Bisogna entrare nel BIOS e modificare i parametri della RAM. L’overclocking più facile e stabile è il modo XMP (Extreme Memory Profile). Questo è il modo consigliato per suddividere parti delle proprie barre di memoria in 3000MHz su una scheda madre socket 1151 limitata in principio a 2400 MHz.
Per chi vuole spingersi oltre, si può aumentare manualmente la frequenza RAM, impostando i timing o lasciandoli in modalità automatica o riducendoli, impostando la frequenza della RAM, tutto dipende se si vuol procedere, o meno, al overcloking della CPU. In linea generale è meglio aumentare la frequenza che ridurre i timing. Tener comunque presente che il miglioramento non supera il 10%, nel migliore dei casi.
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