Esistono diversi tipi di apparecchiature per la realizzazione di una
rete senza fili WiFi. Gli
adattatori senza fili o schede di rete (in inglese
wireless adapters o
network i
nterface controller, sigla
NIC): si tratta di una scheda di rete a norma 82.11 che permette ad un terminale di connettersi ad una
rete senza fili.
Gli adattatori
WiFi sono disponibili in numerosi formati (scheda
PCI, scheda PCMCIA, adattatore
USB, scheda
CompactFlash, ecc.). Viene detta
stazione qualsiasi apparecchiatura con una simile scheda.
A cosa servono i punti d'accesso WiFi
I
punti di accesso (sigla
AP per
Access point) permettono di dare un accesso alla rete filare (alla quale si è collegati) alle diverse stazioni vicine dotate di scheda WiFi. Lo standard 802.11 definisce due modalità operazionali:
La modalità infrastruttura nella quale i client senza fili sono connessi ad un punto di accesso. Si tratta generalmente della modalità di default delle schede 802.11b;
La modalità ad hoc nella quale i client sono connessi gli uni agli altri senza nessun punto di accesso.
La modalità infrastruttura
BSSID
Nella
modalità infrastruttura ogni computer stazione (sigla
STA) si connette ad un punto di accesso con un collegamento senza fili. L'insieme formato dal punto di accesso e dalle stazioni poste nella sua zona di copertura è detto
insieme di servizi di base (in inglese
basic service set, sigla
BSS) e costituisce una cella. Ogni
BSS è identificato da un
BSSID, un identificativo di 6 byte (48 bit). Nella modalità
infrastruttura, il
BSSID corrisponde all'indirizzo MAC del punto di accesso:
È possibile collegare più punti di accesso tra loro (o più esattamente più
BSS) tramite un collegamento detto
sistema di distribuzione (sigla
DS per
Distribution System) per costituire un
insieme di servizi estesi (
extended service set o
ESS). Il sistema di distribuzione (
DS) può essere anche una rete filare, un cavo tra due punti di accesso oppure una rete senza fili:
ESSID
Un
ESS è individuato da un
ESSID (
Service Set Identifier), cioè un identificativo di 32 caratteri (in formato
ASCII) che serve da nome per la rete. L'
ESSID, spesso abbreviato in
SSID, rappresenta il nome della rete e in qualche modo un primo livello di
sicurezza dato che la conoscenza del
SSID è necessaria affinché una stazione si connetta alla rete estesa.
Quando un utente mobile passa da un
BSS ad un altro durante il suo spostamento all'interno dell'
ESS, l'adattatore di rete senza fili del suo terminale è capace di cambiare di punto di accesso secondo la qualità di ricezione dei segnali provenienti dai diversi punti di accesso. I punti di accesso comunicano tra loro grazie al sistema di distribuzione per scambiare delle informazioni sulle stazioni e permettere se necessario di trasmettere i dati delle stazioni mobili. Questa caratteristica che permette alle stazioni di "passare in modo trasparente" da un punto di accesso ad un altro è detta
roaming.
La comunicazione con i punti di accesso
Quando una stazione entra in una cella, questa diffonde su ogni canale una richiesta di sondaggio (
probe request) che contiene l'
ESSID per il quale è configurata nonché le capacità di
banda supportate del suo adattatore. Se nessun
ESSID è configurato, la stazione ascolta la rete alla ricerca di un
SSID.
In effetti ogni punto di accesso diffonde regolarmente (con un invio tutti gli o 1 secondi circa) un
segnale (in inglese
beacon) che da delle informazioni sul suo
BSSID, le caratteristiche ed eventualmente il suo
ESSID. L'
ESSID è automaticamente diffuso per default, ma è possibile (è raccomandato) disattivare questa opzione.
Ad ogni richiesta di sondaggio ricevuta, il punto di accesso verifica l'
ESSID e la richiesta di capacità di banda presenti nel
frame tag. Se l'
ESSID corrisponde a quello del punto di accesso, quest'ultimo invia una risposta contenente delle informazioni sul suo carico e dei dati di
sincronizzazione. La stazione che riceve la risposta può così constatare la qualità del segnale emesso dal punto di accesso per giudicare la distanza alla quale si trova. In effetti in generale, più un punto di accesso è vicino, migliore sarà la capacità di banda.
Una stazione che si trova alla portata di più punti di accesso (con ovviamente lo stesso
SSID) potrà così
scegliere il punto di accesso che offre il miglior compromesso di capacità di banda e di carico:
 | Quando una stazione si trova nel raggio d'azione di più punti di accesso, starà ad essa scegliere al quale connettersi! |
La modalità ad hoc
Nella
modalità ad hoc i terminali senza fili client si connettono gli uni agli altri per costituire una rete peer to peer, cioè una rete nella quale ogni terminale ha allo stesso tempo il ruolo di client e di punto di accesso:
L'insieme formato dalle diverse stazioni è detto
insieme di servizi a base indipendente (in inglese
independant basic service set, abbreviato in
IBSS).
Un
IBSS è quindi una rete senza fili costituita minimo da due stazioni e che non utilizza punti di accesso. L'
IBSS costituisce quindi una rete efemera che permette a delle persone poste in una stessa sala di scambiare dei dati. È identificata da un
SSID, come lo è un
ESS in modalità infrastruttura.
In una rete ad hoc, la portata del
BSS indipendente è determinata dalla portata di ciascuna stazione. Questo significa che se due delle stazione della rete sono fuori portata l'una dall'altra, non potranno comunicare, anche se "vedono" altre stazioni. In effetti, contrariamente alla modalità infrastruttura, la modalità
ad hoc non propone un
sistema di distribuzione capace di trasmettere i frame da una stazione all'altra. Così un
IBSS è per definizione una rete senza fili limitata.
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