Senza saperlo potresti essere già caduto nella trappola dei dark pattern, ovvero tecniche di manipolazione che ti portano a cliccare, ad acquistare o a fornire delle informazioni personali sul web. In questo articolo ti spiegheremo cosa sono i dark pattern, come riconoscerli e come evitarli.
Mentre navighi sul web ti sarai già trovato di fronte ad un’opzione a pagamento alla fine di un tuo ordine, del pulsante Accetta i cookie necessario per accedere ad un sito web, oppure ricevere un messaggio sulla pagina quando rifiuti uno sconto. Il Centro Europeo dei Consumatori (CEC) mette in guardia contro queste tecniche di manipolazione, chiamate dark pattern, che cercano di influenzare il tuo comportamento a vantaggio dei siti e commercianti. L’obiettivo è quello ti portarti a compare, ottenere i tuoi dati personali, farti pagare in anticipo o farti iscrivere a varie opzioni o alla newsletter.
Come spiegato da Bianca Schulz, responsabile di CEC Francia, questi processi tecnici e psicologici «possono essere considerate come pratiche commerciali sleali. È ad esempio il caso di un sito che ti offre la spedizione gratuita, ma poi è a pervista nel pagamento finale o, ancora, un sito che mostra dei prezzi molto vantaggiosi per dei prodotti non in stock». Bisogna quindi essere particolarmente prudenti quando si naviga in rete.
I siti web utilizzando diverse tecniche per manipolarti quando navighi su internet. Queste sono divise in varie categorie. In primis ci sono quelli che ti spingono ad acquistare facendoti crederti che, se fai passare troppo tempo durante la finalizzazione dell’ordine, potresti perdere articolo o un’opportunità interessante. Esempi di questa tecnica sono “Attenzione rimangono soltanto 5 articoli in stock” o “Sono rimasti solo due posti a questo prezzo” (quando vuoi prenotare un volo). Vedendo questo tipo di messaggio è normale che preferisci acquistare o prenotare subito. Altro esempio sono i codici promozionali a durata limitata che ti fanno credere che per risparmiare devi effettuare un ordine al più presto, quando invece possono essere utilizzati senza limiti di tempo.
Allo stesso modo potresti essere portato ad acquistare prodotto di cui non hai veramente bisogno. Per esempio, se desideri acquistare un solo prodotto, il sito ti propone la spedizione gratuita, ma soltanto “per qualche euro in più”. Conseguenza: comprerai un altro prodotto per raggiungere la somma suggerita. Allo stesso modo, quando effettui un ordine, il tuo carrello potrebbe anche contenere già degli articoli che devi rimuovere. I siti web possono anche utilizzare recensioni e video positivi (creati da influencer ad esempio) per convincerti della qualità del loro prodotto. Non commettere errori, nulla ti assicura che questi commenti siano veri e sinceri.
I siti web con dark pattern fanno ricorso anche ad elementi grafici per convincerti a cliccare su determinati pulsanti. Questo è ad esempio il caso del tasto per il recupero dei dati personali (il design del sito gioca infatti sulla dimensione e sul colore del tasto), degli annunci in posizioni strategiche all’interno della pagina o dei pop-up. L’esempio più lampante è la finestra pop-up per accettare i cookie: il tasto “Accetta tutti i cookie” appare infatti al centro della pagina ed ha un colore che lo fa risaltare rispetto allo sfondo. Per accedere al sito è spesso obbligatorio cliccare su questo tasto. Se guardi bene però è anche presente un tasto “Continua senza accettare”, meno in risalto rispetto all’altro (più piccolo o posto in un angolo). Lo stesso vale per i pop-up che ti chiedono di accedere alla geolocalizzazione per offrirti un servizio migliore.
Fai infine attenzione quando spunti le caselle prima di accedere ad un sito web. Se non leggi attentamente potresti anche ricevere annunci spam, poiché non hai deselezionato la casella per l’invio di questo tipo di pubblicità pop-up. Leggi sempre attentamente prima di cliccare.
Sfortunatamente i dark pattern non sono illegali, anche se spesso immorali. Ad oggi non esiste infatti alcuna legge europea in merito. Tuttavia, queste tecniche manipolatrici sono spesso contrarie a diverse direttive o regolamenti europei relativi ai diritti della concorrenza, ai diritti dei consumatori, alla protezione dei dati personali, o all’intelligenza artificiale. La Commissione europea ha espresso la sua volontà di regolare queste pratiche, come spiegato nel suo Studio comportamentale sulle pratiche commerciali sleali nell'ambiente digitale, pubblicato il 16 maggio 2022.
La Commissione propone di vietare le pratiche più dannose per i consumatori, di obbligare i professionisti ad usare un design dei siti web più equo o neutro e di elaborare delle linee guida e degli esempi pratici per le aziende e i designer. Negli ultimi mesi sono stati approvati anche il Digital Service Act (DSA) e il Digital Markets Act (DMA) per limitare la raccolta dei dati personali degli utenti, l’utilizzo di tecniche di pubblicità comportamentale e dark pattern da parte delle piattaforme online e dei servizi intermediari. Ad oggi puoi comunque proteggerti applicando i seguenti consigli e adottando abitudini di navigazione più sicure.
Per evitare di cadere in queste trappole di manipolazione, puoi seguire alcune regole base, come raccomandato dal Centro europeo dei consumatori:
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