Macintosh - Introduzione

Questo articolo ha come obiettivo quello di raccontare la storia di Apple, e in particolare, quella del suo prodotto guida: il Macintosh.

La storia del Macintosh

Steve Wozniak e Steve Jobs sono i due padri fondatori della Apple ai quali si devono le creazioni dei primi terminali. I primi passi nella costruzione informatica li fecero presso Hewlett Packard (per Wozniak), e Atari (per Jobs). La prima ispirazione fu di Steve Wozniak, che creò quello che divenne poi l'Apple I (siamo nel 1976). L'amico Jobs lo migliorò, e il 1 aprile 1976, decisero di creare la società Apple Computer, per poter vendere l'Apple I. Questo primo terminale non fu, però, un successo e bisognerà aspettare il 1977 prima che Apple II diventi il primo successo della società:

Per quel periodo, le caratteristiche del terminale erano eccezionali:

Fino a 64 KB di RAM;

Processore da 1Mhz;

Interfaccia grafica con 6 colori a 280x192, o 16 colori a 40x48;

Nessun disco rigido e lettore floppy in opzione.

L'Apple II

Nel 1980, anno di uscita dell'Apple II, la società contava già qualche migliaio di dipendenti. Jobs cominciò a lavorare sul progetto Lisa:

Lisa

Vista l'insoddisfazione dei dirigenti, il progetto venne accantonato. Così la Apple si interessò ad un altro progetto: il Macintosh, un personal computer a 500 dollari:

Ma, anche una grande cosa può alla fine declinare e, nel 1981, la società conobbe la sua prima crisi: le vendite diminuirono, Wozniak ebbe un incidente aereo che rimise in discussione la sua vita professionale e, per finire, IBM presentò il primo PC che, spinto dalla potenza di IBM, sorpassò rapidamente i terminali Apple.

Jobs capì velocemente che Apple aveva bisogno di una direzione all'altezza dei suoi concorrenti commerciali. Così fu Sculley (presidente di Pepsi-Cola) a prendere la testa della società nel 1983 (infatti, "Think different" si trova sui Mac ma anche nelle pubblicità Pepsi). La convivenza fra i due non fu certo facile.

L'uscita del primo Macintosh

Questo evento ebbe luogo il 22 gennaio 1984. Fu un successo fino a Natale, quando i compratori cominciarono ad esitare, poco convinti dalla mancanza di connettività per i dischi rigidi. Nel 1985, i malintesi fra Sculley e Jobs peggiorarono. Fino al punto che, in seguito ad una strategia infruttuosa di Jobs, il consiglio di amministrazione si espresse a favore di Sculley. Jobs diede le dimissioni. I mesi che seguirono non furono rosei dal punto finanziario.

La capacità di Sculley di dirigere una società informatica furono allora rimesse in causa. Apparirono i primi conflitti con Microsoft: l'uscita di Windows 1.0 fu l'oggetto di un compromesso secondo il quale Microsoft non utilizzava le tecnologie usate da Apple. Il Mac usciva dall'ombra grazie alla comparsa di strumenti e software di presentazione (stampanti PostScript, PageMaker, ecc.).

L'uscita del Mac II

Nel 1987, Il Mac II confermò questo risollevamento, al punto che l'idea che Windows non avrebbe disturbato lo sviluppo dei Mac (1989). Ma apparvero altri cloni del PC e l'uscita di Windows 3.0 nel maggio del 1990, capace di funzionare su tutti questi cloni, fu una grande fonte di preoccupazione per Apple, che restava il solo produttore di Macintosh.

La comparsa dei PowerBook

L'idea di concedere delle licenze per estendere la produzione di Mac fu abbandonata dal nuovo CEO (Michael Spindler, nominato nel giugno del 1993). Nel 1991, comparvero i primi PowerBook e furono un grande successo. Apple cominciava allora a studiare i Personal Assistant, che portarono più tardi all'uscita del Newton nell'agosto del 1993. Il sistema di riconoscimento della scrittura, non esattamente perfetto, non ebbe un gran ritorno di pubblico. Nel 1994, arrivarono i primi PowerMac.

Questi terminali, usando un processore sviluppato con delle competenze congiunte fra IBM e Motorola, si rivelarono capaci di concorrere, e anche di sorpassare, le velocità dei più recenti processori Pentium. Allo stesso tempo, si accordarono delle licenze ad alcune società per costruire dei cloni dei Mac funzionanti con Mac OS (Power Computing, Umax, ecc.), ma questa apertura non fu sufficiente per colmare il ritardo nella politica commerciale di Apple. Inoltre, l'uscita di Windows 95 non semplificava le cose. Nel gennaio del 1996, mentre Apple attraversava la sua più forte crisi, i Performa, terminali a basso costo, furono un nuovo fallimento, e Spindler fu costretto a dimettersi. Gil Amelio lo sostituirà.

La ristrutturazione

Alla fine del 1996, momento in cui la situazione non era cambiata, Apple annuncerà il riacquisto di NeXT e la reintegrazione del vecchio CEO Steve Jobs. Questa fusione aveva lo scopo di integrare il nucleo NeXTstep allo sviluppo dei futuri Mac OS (progetto Rhapsody, previsto per il 1998). All'inizio del 1997, Amelio dovette dimettersi, non essendo riuscito a recuperare la situazione. Jobs si vide allora attribuite le funzioni più estese nella società, e non si fece pregare per prendere delle decisioni che puntavano alla ristrutturazione della società della mela.

Nell'agosto del 1997, durante il MacWord di Boston, Jobs orientò il suo discorso su un tono di innovazione e cambiamento, includendo l'annuncio di nuove campagne pubblicitarie, nuovi Mac, il progresso di Rhapsody, e soprattutto un accordo con Microsoft. Questo accordo permetteva alle due società lo scambio di brevetti per 5 anni, Apple offriva 150 milioni di dollari in azioni a Microsoft, e Microsoft pagava una somma sconosciuta a Apple per le questioni di proprietà intellettuale comparsi durante lo sviluppo di Windows.

Riguardo ai cloni, che alla fine rubavano più clienti a Apple senza per altro aumentare le vendite di Mac, Jobs decise di ritirare le licenze accordate, bloccando così le produzioni dei produttori. Nel novembre del 1997, Jobs annuncia che la vendita del Mac si farà ormai in diretta: via internet o per telefono, così come l'uscita dei PowerMac e PowerBook G3. L'Apple Store diventa in 3 settimane il terzo più grande sito di e-commerce del web.

L'iMac

Nel gennaio del 1998, Jobs annunciò il primo risultato positivo da più di un anno. In maggio, presentò la prossima uscita di un nuovo tipo di Mac: l'iMac, che offriva un compromesso potenza/prezzo che puntava a soddisfare gli utenti di base. Spiegò inoltre che il progetto MacOS X si basava non soltanto su Rhapsody (la tecnlogia NeXT), ma anche su MacOS 8. Il 1998 fu ricco di profitto per Apple, gli iMac si vendevano come il pane. Nel 1999, l'uscita del PowerMac G3 Bianco e Blu, e l'annuncio dell'uscita dell'iBook mantiene vivo il movimento. Poi arrivò l'annuncio della generazione dei PowerMac G4.

Nel gennaio del 2000, l'uscita degli iTool, strumenti dedicati a Internet, dimostrò la nuova strategia totalmente orientata ad Internet della società della mela, e allo stesso tempo Steve Jobs annunciava che sarebbe restato a capo della società.

Foto: © Apple.

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