Dopo il social network e le molteplici app "social" come strumento di comunicazione veloce, efficace e istantaneo, ecco i Social Eating: app e siti internet dediti all’interesse più in voga del momento, fulcro di convivialità e incontri, ossia il cibo. In questa guida tenteremo di offrire una definizione di cos’è il social eating, illustrandolo nello specifico alcune piattaforme dedite.
Nell’ultimo periodo è nata la nuova moda del mangiar fuori, che vede gli assidui frequentatori di ristoranti, pizzerie e sushi bar, andare a cena in casa di altri, gustando le ghiottonerie culinarie di chef non professionisti, ma appassionati di cucina, che aprono le loro case a commensali sconosciuti paganti. Questo nuovo trend è particolarmente interessante per gli amanti delle serate informali, conviviali e per coloro che vogliono ampliare la loro cerchia di amici. Grazie a questa nuova frontiera dell’economia della condivisione, infatti, sono molti i vantaggi che ne si possono trarre e non solo dal lato economico, ma anche da quello della conoscenza, della scoperta e dell’apertura verso gli altri, soprattutto nel settore turistico.
Il social eating non è altro che un servizio che mette in relazione commensali curiosi e appassionati cuochi, professionisti e no, che aprono le loro dimore (case o location speciali), per i loro commensali, guadagnandoci una cifra che copre la spesa, ma crea un vero e proprio guadagno. In questo modo si viene a creare un'economia tra privati che risparmiano, socializzano e creano una rete sociale che ruota intorno al bisogno principale dell’uomo, il cibo. Nel web esistono varie piattaforme dedicate a questo servizio, di cui molte sono totalmente italiane.
Ci sono diversi servizi di social eating di successo in Italia, il primo tra questi è Gnammo, una piattaforma che, sia sul web che su dispositivi mobili (Android e iOS) mette in contatto i commensali interessati (in gergo definiti Gnammer) e i “ristoratori casalinghi”, che organizzano l’evento in ogni parte d’Italia. Il funzionamento è molto semplice, il cuoco posta sul sito Gnammo un evento culinario, il menu, il numero massimo o minimo di commensali e il prezzo che desidera ricevere, dopo aver consumato. Una volta raggiunto il numero dei partecipanti, stabilite la data e l’ora e, infine, concluso il pranzo o cena che sia, la piattaforma provvedere a ritirare la sua somma spettante per il servizio di co-eating effettuato.
PeopleCooks si interessa prettamente nell’offerta di pranzi o cena, low cost, per coloro i quali voglio risparmiare e mangiare sano spendendo poco più di 5 euro.
Una concezione di sociale eating mirato è quello offerto dalle piattaforme Lestlunch e di Mybusymeal, che grazie alle loro app mobile, consentono di condividere il pranzo nell’ora di pausa dall'ufficio, il pranzo, la convivialità utile anche al business, poiché grazie a questo servizio si possono conoscere le persone giuste con la quale creare il proprio commercio o ingrandirlo.
Grazie alla condivisione della localizzazione tramite smartphone e all’iscrizione, tramite credenziali o tramite account social, come Facebook o LinkedIn, si potranno utilizzare queste piattaforme dal concept semplice e intuitivo.
Nota Bene: le piattaforme sopra presentate possono presentare dei costi aggiuntivi al servizio che offrono.
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