Microsoft-Activison Blizzard: il nuovo gigante dei videogiochi

Microsoft ha sorpreso tutti con l’annuncio dell’acquisizione di Activision Blizzard, uno dei più grossi e principali editor di videogiochi esistenti. L’obiettivo? Ridefinire le regole del mercato e gli usi, sviluppando il suo famoso servizio Game Pass.

La novità fa tremare i piedi sotto terra. Al punto da ssere riportato dai media di tutto il mondo, dal New York Times, al The Wall Street Journal alle principali testate nazionali. Martedì 18 gennaio 2022, Microsoft ha annunciato in un comunicato stampa ufficiale la sua intenzione di acquisire Activision Blizzard, editore dei maggiori titoli di punta tra cui Call of Duty, Candy Crush, Tony Hawk's, Warcraft, World of Warcraft , StarCraft e altri Overwatch. Al di là della cifra sbalorditiva di questa operazione – 68,7 miliardi di dollari, pari a circa 61 miliardi di euro – che costituisce un record storico di spesa, sono le novità che questa azione comporta sul mercato a suscitare tanti interrogativi e previsioni. Perché non si tratta di una semplice "acquisizione" come spesso capita che avvenga nel mondo del "tech", ma di una vera e propria rivoluzione che ridefinirà le regole del gioco nel prossimo futuro rimescolando le carte nel mondo del digital intrattenimento.

4,5 miliardi di giocatori nel 2030 in tutto il mondo

Per rendersi conto dell'evento, è necessario sapere che attualmente ci sono quasi 3 miliardi di giocatori - tra tutte le categorie - nel mondo. Una popolazione che salirà a circa 4,5 miliardi nel 2030 secondo le previsioni di Microsoft. A livello prettamente finanziario, il mercato dei videogiochi rappresenta oggi circa 200 miliardi di dollari. E data la sua continua crescita, la più forte nel settore dell"industria culturale", inclusa quella cinematografica, è facile immaginare che in pochi anni possa raggiungere i 300 miliardi di dollari. Ecco perché molti commentatori chiamano l'acquisizione di Activision da parte di Microsoft "l'affare del secolo". E il minimo che si possa dire è che ci sono molti soldi in ballo. Come previsto, i principali exchange hanno reagito con forza all'annuncio che ha visto balzare di oltre il 37% le azioni di Activision a Wall Street prima di essere sospese, mentre quelle di Sony, Il diretto concorrente di Microsoft nel campo dei videogiochi, sono crollate del 12% sul mercato di Tokyo, con una perdita di capitalizzazione di circa 20 miliardi di dollari.

Di fatto trattasi di una guerra tra americani e giapponesi con una sola posta in gioco enorme. Così, mettendo le mani su Activision Blizzard, Microsoft si posiziona al terzo posto nel redditizio mercato dei videogiochi, preceduto da Tencent – ​​il colosso cinese dei giochi online – e Sony, e davanti a Nintendo, che, nonostante il successo della sue console, non offre la stessa qualità di gioco di questi giganti. E questa guerra non riguarda solo l'hardware, dove è già in atto uno scontro tra PlayStation e Xbox, ma è soprattutto a livello di giochi e servizi associati. È risaputo, infatti, che Microsoft e Sony traggono pochissimo profitto dalle massicce vendite delle loro console: il vero tesoro sta nel software, a cominciare dal catalogo dei titoli che resta il primo criterio di scelta per i giocatori di un “camp”. E questo bottino crescerà ancora di più con i nuovi servizi e usi che si sono sviluppati negli ultimi anni.

Microsoft Game Pass: tutto per il cloud gaming?

Di certo, per ora, molti utenti PlayStation sono preoccupati per il futuro dei loro giochi preferiti sulla propria console. Come hanno fatto notare i vertici di Microsoft e Activision, gli attuali titoli di punta in catalogo – i famosi “AAA”, come vengono chiamati i blockbuster videoludici – rimarranno disponibili su PS4 e PS5 almeno all’inizio. Ma se non è stato preso ancora nessun impegno per il seguito delle grandi saghe, tutto fa pensare che Microsoft miri a spostare il tutto su piani diversi da quelli di console e PC. Per il colosso di Redmond, il futuro è nei giochi in streaming e nei piani di abbonamento, che consentono di giocare a tutti i tipi di giochi, ovunque, su qualsiasi dispositivo, incluso gli smartphone, dove i calcoli grafici più impegnativi vengono eseguiti da remoto, sui server. Niente più bisogno di una "macchina da guerra": basta un account con un abbonamento per accedere ad un vasto catalogo di giochi ovunque ci si trovi, e riprendendo molto facilmente una partita iniziata. Questo è il senso del servizio Game Pass di Microsoft, che da oggi è disponibile su PC e console, ma che promette di essere esteso ad altri dispositivi, per offrire giochi senza vincoli hardware a tanti nuovi utenti, con un abbonamento abbastanza ragionevole – tra 10 e 13 euro al mese circa. Per dirla in altre parole, si tratta di offrire un'opzione equivalente ai videogiochi su Netflix. Tutto sembra già pronto per mettere in atto questa strategia, Microsoft ha già acquistato altre società specializzate – come la Zenimax Media – per ampliare il proprio catalogo e i propri studi.

La procedura di acquisizione, però, dovrebbe durare molti mesi – c'è chi parla di una conclusione nel 2023 –, tempo che le autorità garanti della concorrenza di tutto il mondo decida su questa gigantesca operazione. Fino ad allora possiamo immaginare che gli altri maggiori player del settore, in particolare Google, che fornisce Stadia, la sua piattaforma di cloud gaming, non rimarranno con le mani in mano.

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